sabato 13 dicembre 2025

pc 13 dicembre - Su imperialismo/Trump/Europa/Meloni e lotte proletarie ora

da ORE 12 Controinformazione rossoperaia  del 11.12.25



È fondamentale per gli operai, i lavoratori, i giovani, gli attivisti, i movimenti nel nostro Paese comprendere ciò che sta avvenendo a livello internazionale e nazionale, perché conoscere e avere un'opinione sia pure di massima su quello che sta avvenendo è fondamentale per valutare come questo si rifletta sia nelle condizioni di vita e di lavoro dei proletari e delle masse popolari, sia rispetto alle prospettive di lotta contro tutto quello che sta succedendo.

Sul piano internazionale, Trump, cioè l'imperialismo americano che in questo momento è incarnato da Trump che è un imperialista che vuole “prima di tutto l'America”, un fascista che vuole una sorta di dittatura personale all'interno, un razzista sul piano internazionale e in nome degli interessi dell'America interviene - altro che isolazionista! - in ogni scenario del mondo per imporre gli interessi dell'America, in un mondo che non è più nelle mani dell'America e che richiede una ripartizione nuova del bottino generale del profitto e dell'intero sistema imperialista mondiale.

Il documento americano è fondato in questa occasione su un attacco esplicito ai governi, agli Stati e alle borghesie imperialiste europee. Attenzione, questo attacco non è tanto per rompere i rapporti con le borghesie imperialiste europee ma per favorire all'interno dei diversi paesi imperialisti una classe dirigente di tipo fascista e imperialista alla “Trump maniera” che, schierandosi con Trump, operi all'interno dei governi degli stati imperialisti europei affinché si consolidi l'alleanza che rispetti la ripartizione mondiale che l'imperialismo americano vuole, che persegue parlando di pace e operando per la guerra.

Parlando di pace, come si sa, lavora per un accordo tra i banditi, Russia e imperialismo americano per la ripartizione dell'Ucraina. E proprio il fatto che i governi, gli stati e le borghesie imperialiste europee non vogliono essere escluse da questa ripartizione se sviluppa una contraddizione acuta tra l'imperialismo americano e i governi imperialisti europei rispetto alla ripartizione dell'Ucraina, a portare al compimento questa guerra in quello che effettivamente è stata, una guerra per interposta persona che ha visto nel regime di Zenesky prima il servo privilegiato, la prima linea dell'imperialismo in generale e dell'imperialismo Usa ed europeo in particolare.

È chiaro quindi che l'attacco dell'imperialismo americano all'imperialismo europeo con il documento Trump spinge le potenze imperialiste europee a cercare un punto di incontro, innanzitutto tra di loro, per muoversi come blocco e in secondo luogo un punto di incontro con l'imperialismo americano che tuteli anche i loro interessi nella situazione economica, politica, geostrategica, mondiale.

Dal punto di vista dei proletari e delle masse popolari questa “guerra” di Trump all'Europa, questa pace tra Trump e Russia comunque non mettono in discussione il primato delle borghesie, dei ricchi, della grande finanza, delle oligarchie di vario genere tipo che costituiscono le classi dominanti in questi paesi sugli interessi dei proletari e dei popoli.

pc 13 dicembre - La normalizzazione del fascismo in Italia: da Atreju all’esaltazione della guerra

Si può trattare con il fascismo e, quindi, con i fascisti? A mio avviso, la risposta è no. Per chi ascolta questo podcast, questa è un'opinione ormai fin troppo consolidata, un filo rosso che porto avanti all'interno delle puntate. Eppure, continuo a chiedermelo. Se siamo ancora qui a ragionare su come fermare la normalizzazione del fascismo, è evidente che qualche problema c'è. E su questo bisogna riflettere.

Lo sto facendo perché è in corso Atreju, il festival annuale di Fratelli d'Italia. Parliamo del primo partito a maggioranza relativa che, ormai da anni, ha lasciato la politica, o meglio: continua a portarla avanti in minima parte, essendosi buttato anima e corpo sul "nazional-popolare".

Atreju: Dalla politica alla sagra pop

Guardando gli ospiti, a parte qualche momento di amarcord — come il confronto tra Gianfranco Fini e Francesco Rutelli, candidati sindaci dei due opposti schieramenti a metà degli anni '90 — o qualche

venerdì 12 dicembre 2025

pc 12 dicembre - India - Perché il nome di Hidma riecheggia nella protesta India Gate di Delhi per l'aria pulita dalle foreste del Bastar?

dal blog del Comitato Internazionale di sostegno alla Guerra Popolare in India - Italia

https://guerrapopolare-india.blogspot.com/


Cari compagni,

condividiamo con voi una dichiarazione popolare sugli arresti di massa nella capitale indiana, Delhi, di studenti-attivisti che protestavano contro l'aria tossica della città, rovinata dagli interessi borghesi burocratici imperialisti e compradori. Il clamore mediatico creato intorno alle proteste è dovuto al fatto che questi studenti vedevano la loro lotta come una continuazione di quella guidata da persone come il compagno Madvi Hidma, recentemente ucciso in un falso scontro. Condividiamo uno scritto sull'argomento nella speranza che aumenti la consapevolezza e presenti una controvisione alla narrazione dominante dello stato su una cospirazione "naxalita urbana" che si sta svolgendo in città. 

Saluti rossi

Perché il nome di Hidma riecheggia alla protesta India Gate di Delhi per l'aria pulita dalle foreste del Bastar?

Madvi Hidma, membro del comitato centrale del PCI (Maoista) e ex comandante del Primo Battaglione dell'Esercito Guerrigliero Popolare di Liberazione, è stato ucciso in un falso scontro il 18 novembre 2025, dopo che un informatore lo ha denunciato allo Stato indiano. Dimenticando le formalità della legge borghese, che propone di garantire il diritto di tutti gli imputati a un processo equo, ciò che ha attirato l'attenzione di tutti i media reazionari è che gli studenti che si erano radunati per protestare presso il sito turistico India Gate di Delhi per chiedere aria pulita il 23 novembre 2025 portavano anche alcuni manifesti con il volto di Madvi Hidma. L'immagine, un'opera d'arte disegnata a mano di un uomo che lo stato stesso non aveva mai visto fino alla fine dello scorso anno, è stata sollevata con sfida con lo slogan provocatorio "Da Birsa Munda a Madvi Hidma, la lotta per le nostre foreste e l'ambiente continua."

La protesta, tenutasi sotto la bandiera del Delhi Coordination Committee for Clean Air (Comitato di

pc 12 dicembre - Ripreso il ciclo di Formazione marxista - Dalla presentazione delle nuove lezioni

E' in corso la trascrizione della 6° lezione

Il nuovo giro di lezioni su Il Capitale di Marx è ripartito dopo una pausa prolungata tanto che abbiamo dovuto fare un riepilogo telematico il 28 ottobre. Ora siamo ripartiti dalle tre sedi dove stiamo svolgendo questo lavoro in maniera sistematica questo primo ciclo che prevede 9 lezioni. Sono lezioni particolari perché fatte con un livello alto garantitoci dalla presenza del professor Di Marco, perché indipendentemente da chi noi vorremmo fosse presente, innanzitutto operai e giovani, esse sono fondate sul principio che non bisogna dare le pappette agli operai e ai giovani ma bisogna fornire gli strumenti il più alto possibile, scientifici, perché come Marx stesso dice: “...presuppongo naturalmente lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo e quindi vogliano anche pensare da sé”; tenendo conto che questo della crescita delle avanguardie operai e giovani, dei militanti è diventato il vero problema che abbiamo di fronte nella realtà generale del movimento operaio e nella realtà generale del movimento di massa. Non sarà possibile far avanzare i movimenti di massa fino a risultati concreti non sarà possibile ricostruire la prospettiva della rivoluzione, del partito della rivoluzione, senza che un'avanguardia negli anni si formi alla scuola del marxismo e alla pratica della lotta di classe.

Quindi si tratta di un lavoro di prospettiva. Ci può volere poco o molto ma è un aspetto decisivo per contrastare quello che realmente è avvenuto nel nostro paese come nella maggior parte dei paesi imperialisti, dopo il ciclo virtuoso della rivoluzione mancata, del biennio rosso del 68-69 che mise davvero in pericolo gli assetti sociali e politici di questo paese e aprì la prospettiva della rivoluzione proletaria e socialista. 

Evidentemente il lungo periodo di riflusso, quello che chiamiamo “il lungo inverno” non è ancora finito;

pc 12 dicembre - Manifestazione a Torino contro la falsa pace. Libertà per Sahin - info

 

pc 12 dicembre - Roma per la libertà dei prigionieri politici palestinesi -info


pc 12 dicembre - 12 dicembre 1969/12 dicembre 2025

12 dicembre 1969 fascisti stragisti al servizio dei padroni 

12 dicembre 2025 il  governo di stampo fascista erede degli stragisti è il comitato di affari dell'imperialismo guerrafondaio, dello Stato di polizia, del revisionismo storico volto a rivalutare il fascismo, dello stato neocorporativo, del neocolonialismo in Palestina e nel mediterraneo, della marcia verso un regime moderno fascista

pc 12 dicembre - Melfi 13 dicembre - Manifestazione per ANAN - info Soccorso rosso proletario

Sabato 13 DICEMBRE scenderemo in piazza a MELFI al fianco di Anan e della Resistenza Palestinese, al fianco di chi si oppone alla guerra e al genocidio.

Noi sappiamo da che parte stare.
"Complici" e solidali al fianco di chi lotta.

LIBERTA PER ANAN, ALI E MANSOUR!
LA RESISTENZA NON SI ARRESTA!
LA RESISTENZA NON SI PROCESSA!
PALESTINA LIBERA!

CONCENTRAMENTO IN VIA DELLA CITTADINANZA ATTIVA E CORTEO FINO AL CARCERE IN VIA LECCE DOVE SI TERRÀ IL PRESIDIO PER ANAN.

Verso l’udienza finale del processo alla resistenza palestinese

Il 19 dicembre, presso il Tribunale penale de L’Aquila, potrebbe chiudersi con una condanna, il processo farsa sul prigioniero politico Anan Yaeesh, e su due palestinesi suoi amici, Ali e Mansour, che rischiano rispettivamente 12, 9 e 7 anni di carcere: molti di più rispetto a quelli che Anan ha scontato nelle carceri sioniste dopo essere stato condannato per fatti relativi alla seconda Intifada.

In questo clima di terrore generalizzato, dove l’intero sistema politico ed economico è complice attivo del genocidio e dell’occupazione sionista, dove il DDL Gasparri che equipara antisionismo ad antisemitismo prende sempre più forma, dove esporsi a favore della Palestina significa essere sbattuti in carcere o in un CPR, è NECESSARIO continuare a mobilitarci in modo determinato e collettivo contro un sistema che prova a delegittimare ogni giorno le nostre lotte, che prova ad intimidire chi dissente con arresti arbitrari, deportazioni e fogli di via e che processa la Resistenza.

Mentre i media di regime legittimano guerra e repressione, questo processo di evidente natura politica rischia di creare un pericoloso precedente per chiunque sia solidale con la causa Palestinese e per chiunque si opponga alle politiche guerrafondaie del governo Italiano, NATO e UE.

pc 12 dicembre - ORE 12 Controinformazione rossoperaia - Atreju: sul carro della Meloni per avanzare verso un regime moderno fascista in tutti i campi

 

pc 12 dicembre - Seguite la Formazione rivoluzionaria delle donne - la FRD di oggi

FRD di oggi - Tendenze nel movimento femminista in Italia, oggi - Nudm - 2° parte

https://femminismorivoluzionario.blogspot.com/2025/12/formazione-rivoluzionaria-delle-donne_12.html






Da aprile '25 abbiamo avviato sul blog femminismorivoluzionario una formazione rivoluzionaria delle donne a scadenza settimanale.

Stiamo pubblicando parti importanti di nostri opuscoli, dossier, così come interventi, contributi di comuniste/rivoluzionarie di altri paesi; e testi tratti dalla scienza del marxismo-leninismo-maoismo che affrontano e ci forniscono un

pc 12 dicembre - La nostra opinione sullo sciopero della Cgil

L'opinione nostra come Slai Cobas per il sindacato di classe era - ed è - la necessità di uno sciopero generale di tutti gli oppositori reali di questo governo, uno sciopero che unisca i lavoratori all'interno della battaglia più generale per difendere le condizioni di vita e di lavoro, per opporsi al riarmo imperialista e all'intera politica sociale del governo Meloni.

Invece, abbiamo due scioperi generali, quello organizzato dai sindacati di base il 28 novembre, - su cui abbiamo già parlato - e quello indetto dalla Cgil per oggi.

Noi abbiamo fin dall'inizio detto che era ed è necessario "bloccare effettivamente tutto", fabbriche, posti di lavoro, bloccare le città, le strade, ecc. Ma occorreva e occorre mobilitare le forze effettive della classe operaia, dei proletari e delle masse popolari. Questo non si può realizzare senza unire tutte le forze possibili contro il governo Meloni e i padroni, che permetta realmente di aprire uno scontro frontale con padroni e il governo nella prospettiva della sua caduta, perché la caduta del governo è una condizione necessaria per realizzare le rivendicazioni dei lavoratori. Tutti i lavoratori, vogliono uno sciopero unitario tutti insieme, proprio perché questo sciopero unitario abbia la capacità di essere più forte.

Su questo evidentemente le responsabilità del mancato sciopero generale unitario ricadono essenzialmente sulla CGIL che invece ha scelto di smarcarsi dallo sciopero del 28/11, di contrapporsi, perché obiettivamente si è contrapposta avendo indicando nel 12 dicembre la data dello sciopero, rispondendo più a logiche interne che all'interesse dei lavoratori, della loro unità e di rendere più forte la

pc 12 dicembre - Oggi vari settori di lavoratori lavoratrici scenderanno in sciopero indetto dalla Cgil contro la legge di bilancio - Che dice questa finanziaria?

La legge di bilancio è pienamente addomesticata agli interessi del "ceto medio", e a dare ancora benefici economici ai padroni. 

Ma chiaramente non basta. Non basta ai padroni che, per bocca del presidente della Confindustria, chiedono molto di più; non basta agli stessi partiti di governo che ora si azzuffano come polli - Lega contro Forza Italia, entrambi contro FdI - perchè devono accontentare il loro elettorato. 

Si sono azzuffati per gli "affitti brevi", sulle case di villeggiatura - ma poi questo punto è stato cassato - ma sono uniti invece quando famiglie, bambini, pure in regola con gli affitti, vengono buttati fuori dalle loro case (perchè il proprietario deve trasformare le case in bed&brekfast per farci molti più soldi), da squadre esagerate della polizia in tenuta antisommossa. con picconi per rompere i muri e sempre più con stile blitz all'americana. Mentre la legge di bilancio, ad usum del ceto medio, vuole cancellare la prima casa dal calcolo dell'Isee.

La querelle sulla tassazione sui cosiddetti "extra profitti", è un imbriglio. In realtà si tratta di una leggera, ma molto ipotetica tassazione extra sui mega profitti fatti dalle banche; che comunque deve essere "volontaria"... Ma alle Banche. che in questi anni hanno fatto super profitti, non sta bene neanche questo mini prelievo. già in forse.

Ciò che unisce realmente è il fatto che non si sono "buttati" soldi per i lavoratori, per le masse popolari

giovedì 11 dicembre 2025

pc 11 dicembre - La presentazione del DOSSIER LEONARDO a Montecitorio

da ORE 12 Controinformazione rossoperaia del 10.12.25

Riportiamo la trascrizione degli interventi di Rossana De Simone, autrice del dossier, e Stefania Maurizi, giornalista di inchiesta, estratti della conferenza stampa di presentazione del dossier nella sala stampa di Montecitorio

 

Rossana De Simone, autrice del dossier

Voglio sviluppare velocemente tre punti che sono quelli che ritengo fondamentali per capire il senso di questo dossier. Il primo riguarda il linguaggio usato dal governo, dalle forze armate e dall'industria della difesa e sicurezza che dicono che viviamo in un periodo di guerra, legato non soltanto alle crisi ambientali, energetiche, ma legato anche alle minacce ibride, cioè questo è un periodo - che tutti datano all'inizio della guerra fra la Russia e l'Ucraina - che sarebbero quelle legate all'aspetto cognitivo, cioè le fake news, tutto ciò che riguarda, ad esempio, i video sviluppati con l'intelligenza artificiale che riescono a modificare la percezione della realtà, oppure tutto quello che ha a che fare con la cybersicurezza, la cosiddetta guerra di rete, l’attacco alle reti informatiche, idriche, ferroviarie, ai porti, ma anche alle banche, ai vari ministeri, tutto ciò che rappresenta le istituzioni civili ma anche le aziende.

Che cosa dice Leonardo? Prenderò sempre Cingolani come punto di riferimento che dice che siamo in un periodo in “no pace” - dice proprio “no pace”! - per cui bisogna passare dalla dottrina tradizionale della difesa a quella di global security. Vuol dire che bisogna mettere in sicurezza non soltanto le strutture nazionali, ma anche tutto ciò che ha a che fare con quelle che sono le reti soprattutto civili, quindi Leonardo, dal suo punto di vista, deve occuparsi sia dell'aspetto militare, sia di quello civile, deve coordinare e mettere in sicurezza, mentre sempre Cingolani dice che la governance politica deve mettere in sicurezza le politiche interne ed esterne - questo è importantissimo, il discorso interno/esterno è fondamentale perché si parla proprio di guerra infinita, sia interna che esterna, sia civile che militare.

Come si fa a connettere tutto questo apparato? attraverso la tecnologia digitale e attraverso la connessione con le applicazioni spaziali, cioè con i satelliti. Infatti Leonardo sta cercando di ristrutturare tutte le sue divisioni perché la tecnologia digitale deve entrare non soltanto a livello del processo produttivo interno, ma anche ai livelli di sistemi d'arma, anche inclusa la sfera sociale. Quindi vuol dire che ad esempio la “Cupola di Michelangelo” di cui si parla tanto adesso - lo scudo antimissile che Leonardo vorrebbe comprare, che pare che Crosetto abbia già pensato di mettere in finanza - sarebbe uno scudo, una piattaforma che mette in collegamento l'allerta preventiva, i radar, il GCAP che è il nuovo caccia e il SAMP/T 2 che sono le batterie antimissile.

pc 11 dicembre - Verso la mobilitazione per la liberazione di Anan: L'Aquila 19 dicembre - Iniziativa a Roma - info per il dibattito

 estratti

Roma, 13 dicembre: Carcere e guerra. Incontro con Mansoor Adayfi

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Riceviamo e diffondiamo:

Carcere e guerra, incontro con Mansoor Adayfi

SABATO 13.12 H 19 PARCO DELLE ENERGIE – VIA PRENESTINA 175 – ROMA

Mansoor Adyfi è un ex prigioniero del campo di concentramento di Guantánamo, dove è stato detenuto per oltre 14 anni senza che fosse mai formulata nei suoi confronti nessuna accusa.

Guantánamo è un carcere di guerra statunitense attivo dal 2002, per la lotta al cosiddetto terrorismo, dove vige un perenne stato di eccezione, si opera in condizioni di extra territorialità ed extra legalità, ed i detenuti subiscono torture, privazioni, e una detenzione arbitraria.

Nel 2016 Mansoor Adyfi è stato consegnato alla Serbia e ha iniziato una lotta per costruirsi una nuova vita e per liberarsi dalla classificazione di sospetto terrorista.

Oggi è uno scrittore ed avvocato ed è l’autore del libro don’t forget us here, lost and found at Guantánamo. A partire dalla sua esperienza di prigioniero a Guantánamo ha pubblicato

pc 11 dicembre - Pechino brinda alla strategia di Trump - Una nota che conferma quanto stiamo affermando nelle ultime settimane e che influisce su Palestina/Ucraina/riarmo ecc

pc 11 dicembre - ORE 12 Controinformazione rossoperaia - Punti su imperialismo/Trump/Europa/Meloni e lotte proletarie ora

 

mercoledì 10 dicembre 2025

pc 10 dicembre - Sardegna CORTEO CONTRO L’AMPLIAMENTO DELLA RWM | REGIONE, DA CHE PARTE STAI?

MANIFESTADA CONTRA S’AMMANNIADA DE SA RWM | REGIONE, DAE CALE PARTE ISTAS?*

*Domenica 14 dicembre ore 10.30

Stazione Villamassargia 

Il vergognoso ultimatum imposto dal TAR alla Regione Sardegna riguardo all’ampliamento abusivo della RWM, sta volgendo al termine e nulla sembra trapelare dal palazzo del potere. Potrebbe sembrare un buon segnale, eppure la realtà è più cruda. 

Se la Regione non si pronuncia, lo Stato metterà una pezza con il commissariamento. E questo significa sacrificare ulteriormente la nostra terra sull’altare dello sfruttamento e della produzione bellica.   

Un giochino politico sottile, che vuole portare la decisione a Roma, lontano dai sardi e dalle sarde. E noi

pc 10 dicembre - ORE 12 Controinformazione rossoperaia - DOSSIER LEONARDO A MONTECITORIO

Dossier Leonardo in Parlamento il 9 dicembre sulle complicità di Leonardo S.p.A. nei crimini di guerra commessi in Palestina

Riportiamo gli interventi di Rossana De Simone, autrice del dossier, e Stefania Maurizi, giornalista di inchiesta, estratti della conferenza stampa di presentazione del dossier nella sala stampa di Montecitorio

pc 10 dicembre - L’incredibile macchina del fango contro una sola persona: Francesca Albanese

leggi allegato Massima solidarietà a Francesca Albanese - Da Controinformazione rossoperaia ORE 12 del 2 dicembre

Giusto pochi giorni fa scrivevo “Perché tanto odio nei confronti di Francesca Albanese?“, oggi il quotidiano “Il Tempo“, pessimo, davvero uno dei peggiori, scarica la bomba, un’altra, per screditare Francesca Albanese. Lei non ha bisogno di difensori d’ufficio, ma toccare lei significa toccare anche tutto il movimento che io definirò NoProGen. Veniamo ai fatti.

Premetto che, in ogni caso, piaccia o meno, Hamas ha vinto le elezioni e governa a Gaza. Quindi chiunque abbia rapporti con la Palestina deve necessariamente avere rapporti con i funzionari di Hamas. Questo sia chiaro!

L’articolo di Giulia Sorrentino

Giulia Sorrentino, giornalista de Il Tempo, apre il suo attacco dichiarando che «Oramai le frequentazioni di Francesca Albanese sono più che note» e subito dopo si chiede «cosa ci facesse lì il nuovo idolo dei ProPal Francesca Albanese».

L’insinuazione è chiara: la presenza della relatrice ONU a una conferenza del 2022 insieme a esponenti di Hamas basterebbe a macchiarla di collusione col terrorismo. Il metodo è la colpevolezza per associazione, un sillogismo capzioso che ignora ogni tipo di fatto.

In realtà l’evento incriminato, intitolato “16 Years of Siege on Gaza: Impact and Prospects”, era un incontro pubblico sul blocco di Gaza; Albanese vi intervenne, da remoto, in qualità di esperta di diritto internazionale, senza alcun controllo sugli altri partecipanti. Non rappresentava Hamas né tantomeno ne condivideva la linea politica. Eppure Sorrentino liquida come una “scusa” la spiegazione fornita dalla stessa Albanese («Collegandomi, io come gli altri ospiti internazionali, non avevo alcuna idea di o controllo su chi fosse in sala» e preferisce suggerire torbide complicità: forse, insinua con malizia, per essere invitati bisogna «essere nelle grazie di chi quei circoli li presiede».

Siamo alla diffamazione ovviamente. Si tratta di un’accusa priva di prove, che pretende di trasformare un convegno sulla crisi umanitaria a Gaza in un rito di affiliazione terroristica. La logica, questa sconosciuta!

La stessa malizia riemerge quando Sorrentino rievoca un precedente incontro di Albanese con Mohammed Hannoun, attivista filopalestinese vicino a Hamas. In quell’occasione Albanese riconobbe pubblicamente l’errore di non essersi informata sul profilo del co-relatore. Ma per la penna di Il Tempo ciò non conta: «siccome… Albanese ci sembra una persona che tutto ha fuorché deficit mnemonici, sarebbe il minimo che chiarisse il suo più totale distacco da tagliagola come quelli di Hamas».

pc 10 dicembre - Il Nemico

I discorsi di Cingolani su giornali tv se non fossero una cosa seria  sarebbero farseschi - speriamo che Crozza se ne occupi 

E' importante che questa spudorata campagna Cingolani/Crosetto e compagnia di giro venga analizzata denunciata/irrisa. E quindi attaccata in tutte le forme necessarie.

Che la festa cominci

proletari comunisti - 10/12/25 

di Miguel Martinez (ripreso da kelebeklerblog.com)

Qualcuno vuole lo sterminio degli italiani.

Non lo dico io, lo dice un ex-ministro, un consigliere del governo attuale, un laureato in fisica figlio di un docente di fisica.

Innumerevoli anni fa, restai fulminato leggendo un editoriale di Furio Colombo su La Stampa. Dove raccontava di una chiacchierata in taxi a New York con il conducente, pakistano, che gli faceva allegramente la lista dei Suoi Nemici – gli indiani e gli induisti in generale, gli afghani, gli iraniani e non mi ricordo chi altro.

Il conducente chiede a Colombo, “e voi italiani, quali sono i vostri nemici?“ Colombo esita un attimo, poi dice, “ma veramente, noi italiani non abbiamo nemici!“ Il conducente sorride e dice, “ma non faccia il diplomatico, tutti i popoli hanno dei nemici!

Questo dialogo mi è venuto in mente ieri, leggendo del discorso che Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, già ministro della Transizione Ecologica, ha tenuto durante un evento dal fantastico nome di Michelangelo The Security Dome. Cinque secoli fa, l’Europa (intesa