Il
regime da stato di polizia tunisino di Saied continua a perseguitare
per mezzo di una montatura giudiziaria il militante politico e
sociale e per la causa palestinese, il giornalista Ghassen ben
Khalifa.
Già
nell'estate del 2022, Ghassen era stato accusato di gestire una
pagina facebook legato al radicalismo islamista e quindi accusato di
terrorismo, tale accusa è apparsa subito come una palese montatura
dato che Ghassen è notoriamente un militante della sinistra
rivoluzionaria.
Per
inciso si è trattato del primo caso di persecuzione giudiziaria
verso un militante rivoluzionario dai tempi del regime di Ben Ali,
neanche i governi della restaurazione post-rivolta, meglio noti con
la formula fuorviante di "transizione democratica"
(2011-2021), avevano perseguito militanti di sinistra.
Dopo
cinque giorni di stato di fermo e una grande manifestazione di
solidarietà a Tunisi in piena estate, Ghassen era stato infine
scarcerato ma il procedimento giudiziario non veniva ancora
archiviato.
Seguirono
delle udienze in tribunale in cui il gestore reale della pagina
incriminata ha dichiarato ogni volta di essere lui stesso il gestore
della pagine e l'autore delle pubblicazioni e di non conoscere
Ghassen.
Intanto
si aggiunse anche l'accusa di "offesa altrui per mezzo di social
media" e di "partecipazione ad un complotto terrorista"
e di "condotta offensiva verso il presidente".
Il
14 marzo scorso il giudice di prima istanza del tribunale di Ben
Arous (zona di Grande Tunisi) ha condannato Ghassen a 6 mesi di
reclussione, non con effetto immediato in attesa di un'ulteriore
udienza che prevede l'esame delle accuse più gravi per il prossimo 5
aprile.
Il
nostro partito esprime sincera solidarietà al compagno Ghassen Ben
Khalifa, denuncia il regime reazionario da stato di polizia di Saied
sostenuto dall'imperialismo, compreso l'imperialismo italiano oggi
rappresentato dal governo neo-fascista Meloni.
Proletari Comunisti/ PCm- Italia
Soccorso
Rosso Proletario- Italia 16/03/2024
Riportiamo
qui di seguito le traduzioni ufficiose di alcuni comunicati:
-
Una prima dichiarazione di Ghassen Ben Khalifa per mezzo della sua
pagina facebook:
Divario
personale/politico/assurdo:
Per
quanto riguarda la parte “morale” del caso ridicolo e inventato
contro di me (accusandomi di essere un moderatore di una pagina
“islamista” chiamata “Al-Burkan Al-Tunisi”), il tribunale